Ceramiche Rinascimentali di Castelfiorentino
Dal 9 al 17 Aprile a Firenze nei locali della provincia di Firenze e dal 15 al 30 maggio al ridotto del teatro del
popolo a Castelfiorentino si è tenuta la mostra "Le ceramiche rinascimentali a Castelfiorentino, nata dalla
collaborazione tra gli enti pubblici quali: la provincia di Firenze, il comune di Castelfiorentino, la Banca di
Credito Cooperativo, e l'Associazione Archeologica della Valdelsa Fiorentina (AAVF)".
La mostra ha permesso di esporre i reperti dei manufatti ceramici rinvenuti a Castelfiorentino durante i lavori
urbanistici per la pavimentazione delle vie del centro, raccolti in diversi periodi dai soci dell'AAVF, che in
seguito ne hanno curato il restauro e l'esposizione. Lo studio più dettagliato del materiale è stato
invece effettuato da Anna Valeri Moore, la quale ha in seguito curato la pubblicazione del catalogo associato
all'allestimento: "Ceramiche rinascimentali di Castelfiorentino. L'ingobbiata e graffita in Toscana" che, con
un'impostazione prettamente didattica, descrive: nella prima parte le ceramiche prodotte in Toscana nel Medioevo,
successivamente illustra le fasi della tecnica di lavorazione delle ceramiche ingobbiate, passa poi allo studio
analitico dei reperti di Castelfiorentino, ed inserisce in seguito lo studio archeometrico effettuato sui materiali
ed infine introduce le schede dei centri di produzione oggi conosciuti in Toscana. Anche l'allestimento, come detto
per la pubblicazione, presenta un'impostazione prevalentemente didattica rivolta quindi ad un pubblico non
necessariamente esperto nel settore, mostrando e descrivendo in una parte dell'esposizione le fasi di produzione
della ceramica ingobbiata e graffita con esempi di riproduzione.
I reperti ceramici appartengono ad un particolare tipo di ceramica prodotta a Castelfiorentino tra fine XV e
metà del XVII secolo di cui sono stati trovati una gran quantità di scarti di produzione:
l'ingobbiata e graffita, una produzione ceramica conosciuta in Italia settentrionale in questo periodo, che
rappresenta una rivale della maiolica per il vasellame da tavola. Importante è considerare la
quantità del recupero con più di 5000 frammenti di cui uno datato al 1614, sono stati individuati gli
emblemi araldici di circa 70 famiglie e più di 100 di emblemi di monasteri e di ordini religiosi, da
evidenziare l'ampio quantitativo di esemplari di zampe di gallo che avevano un ruolo importante durante la fase di
produzione utilizzati per impilare i vasi durante la cottura, l'enorme quantità avvalora l'ipotesi di una
fornace vicina alla zona dei ritrovamenti, tra questi da segnalare circa 1000 con marca di produzione.
L'importanza di questo tipo di rinvenimenti, anche se molti in stato frammentario, è nelle informazioni che
si possono dedurre a riguardo del tipo di lavorazione degli artigiani di quell'epoca, poter comprendere a chi erano
destinati questi manufatti e in quale periodo, effettuare delle analisi scientifiche, confronti iconografici e
rapportare il materiale di Castelfiorentino con quello di altre zone ci aiuta ad identificare delle caratteristiche
produttive del nostro territorio in modo da avere un quadro più dettagliato possibile a riguardo delle
produzioni del passato.
Lo studio e la mostra costituiscono quindi un importante contributo alle conoscenze delle produzioni ceramiche nel
Medioevo a Castelfiorentino di cui avevamo già delle notizie nel 300 con la concentrazione delle botteghe di
Montelupo, i dati certi da documenti sono del 1451 e per tutto il XVI secolo si producevano ceramiche ingobbiate e
graffite a punta e a fondo ribassato.
Concludendo il lavoro dovrebbe essere visto come punto di partenza per altre indagini ed eventuali scavi per
aiutare a completare l'insieme delle notizie di questa parte di storia di Castelfiorentino.
(Sabrina Bartali da MILLIARIUM - Anno V - n° 5 - Giugno 2004)
Promossa da: Provincia di Firenze, Comune di Castelfiorentino, Associazione Archeologica Valdelsa
Fiorentina.
Con il contributo di: Banca di Credito Cooperativo di Cambiano.
Ideazione e promozione mostra: Marco Chiarugi, Associazione Archeologica Valdelsa Fiorentina.
Deus ex machina: Marja Mendera.
Testi: Francesca Amato, Fausto Berti, Graziella Berti, Enrica Boldrini, Bruno Fabbri, Mariacristina Galgani,
Sabrina Gualtieri, Giuliana Guidoni, Marja Mendera, Anna Moore Valeri, Leonardo Terreni, Andrea Vanni Desideri,
Anna Wentkowska Verzi.
Riproduzioni fotografiche: Marja Mendera, Angiolo Paoli, Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza,
Gardiner Museum (Toronto), Saporetti (Milano), S. Bartali, Wallace Collection (Londra), Graziella Berti, M.C.
Galgani, Vanni Desideri, Roberto Magazzini, Anna Moore Valeri.
Redazione testi: Elisabetta Pacini.
Disegni: Sabrina Bartali.
Restauri: Gabriele Bolognesi, Sabrina Bartali, Sabrina Biagiotti, Elena Gennai, Laura Salvadori.
Progettazione e allestimento mostra: Gianluca Valleggi.
Allestimento mostra: Associazione Archeologica Valdelsa Fiorentina.
Pannelli: Visiva Graphic Design.
Video: Francesco Porrà.
Riproduzioni delle ceramiche: Carlo Chellini.
Riproduzioni vetri: Francesco Terreni.
Si ringraziano: Raffaella Ausenda, Vincenzo Betto, Piero Ceccarelli, Raffaello Donati, Anna Maria Esposito,
Paolo Innocenti. Silvano Mori, Graziano Pacini, Giuseppe Settimelli, Jader Spinelli, Francesca Tasso, Remo Taviani,
Roberto Vannucchi.
Prestito ceramiche: Museo Nazionale di San Matteo (Pisa), Nobile Contrada del Nicchio (Siena), Musei Civici
di San Gimignano, Museo Archeologico e della Ceramica di Montelupo, Mostra permanente "La produzione vetraria a
Gambassi (XIII-XVI secolo)" Gambassi Terme.
Immagini delle inaugurazioni di Firenze e Castelfiorentino



(foto Elisabetta Corbani)
La mostra รจ stata accompagnata dalla pubblicazione del libro ad essa correlato:
Valeri Moore Anna (2004) Ceramiche rinascimentali di Castelfiorentino. L'ingobbiata e graffita in Toscana, Firenze, Polistampa.